Prende in prestito il nome del nonno della nostra famiglia, grande amante della bellezza, dell’arte e dell’opera e dunque anche di un buon vino da sorseggiare ascoltandola.
Vino ottenuto da uve bonarda piemontese o croatina per almeno l’85%. Di colore rosso rubino intenso, sapore secco amabile, leggermente tannico, vivace. A seconda del sapore, si abbina con piatti regionali che spaziano dalle minestre, ai secondi di carne, ai dessert.
Abbiamo scelto questo nome per il vino più corposo e di richiamo della nostra zona in ricordo di chi, con dedizione e fatica, ci ha aiutato a realizzare il nostro sogno di coltivare queste terre e i suoi prodotti, elargendo sempre un consiglio sulla vite e sulla vita.
Vino autoctono dei colli piacentini, prodotto dalla fusione di uve barbera (dal 50% al 70%) e bonarda (dal 30% al 45%). Si presenta di colore rosso brillante intenso, dal profumo sapido, gradevole, corposo, vivace o fermo con caratteristiche organolettiche e un valore alcolico di 12,5 gradi. Si sposa bene a salumi tipici del nostro territorio e ai secondi di carne. Il gutturnio classico, invecchiato, è particolarmente adatto ai nostri primi ripieni o alla cacciagione.
Porta il nome del nostro primo avo, colui che ha avuto l’ardire di ideare la planimetria e la disposizione dell’intera azienda.
Vino ottenuto da uve barbera per almeno l’85%. Di colore rosso rubino, vinoso, con profumo caratteristico, sapore secco, sapido, leggermente tannico, vivace. Servito a una temperatura di 10°c è perfetto per aperitivi, mentre a una temperatura di 16°c si abbina a carni e formaggi ricchi di sapori.
Vino autoctono dei colli piacentini, prodotto dalla fusione di uve barbera (dal 50% al 70%) e bonarda (dal 30% al 45%). Si presenta di colore rosso brillante intenso, dal profumo sapido, corposo, fermo con caratteristiche organolettiche e un valore alcolico di 12,5 gradi. Il nostro gutturnio classico, invecchiato tre anni in barrique francesi Moreau, è particolarmente adatto ai nostri primi ripieni o alla cacciagione.
Il nome è stato scelto in ricordo della dolce moglie del nonno Alfredo, grande ricamatrice; siamo nell’800 e le signore vivevano in casa e, nel caso di Amalia, ha avuto modo di affinare tecniche sempre migliori per il traforo ed il ricamo oltre alla smisurata cura della famiglia. Una donna amabile insomma, come la malvasia a cui presta il nome.
La nostra zona collinare è zona di produzione delle uve malvasia di candia aromatica doc. Il vino si presenta di colore giallo paglierino, profumo caratteristico, fruttato, aromatico, secco amabile, fresco e vivace. Si abbina ad antipasti, alle carni bianche delicate e al pesce. Da bersi in giovinezza ad una temperatura di 10°c.
Vino autoctono dei colli piacentini, si ottiene dall’omonimo vitigno. Di colore giallo paglierino tendente al verdognolo, presenta un profumo delicato, sapore asciutto abboccato con un caratteristico retrogusto amarognolo, vivace. È gradevole come aperitivo e si abbina ad antipasti, carni bianche, pesce, formaggi.